Consigli & suggerimenti

Oggi come oggi, siamo abituati a difenderci da una molteplicità di agenti pericolosi: usiamo la crema solare per proteggerci dai raggi UV e ci vacciniamo per prevenire l’una o l’altra malattia. Allo stesso modo, possiamo proteggere l’acqua che beviamo – bene tra i più preziosi nell’epoca moderna – mediante l’impiego di un’avanzata e sperimentata tecnologia di filtrazione. Con l’installazione del filtro nel punto di allacciamento della rete idrica all’unità abitativa, i moderni impianti di filtrazione garantiscono l’igiene dell’intero sistema di tubature, trattenendo le particelle e le sostanze in sospensione nell’acqua.
Un secondo aspetto particolarmente rilevante è la durezza dell’acqua. L’acqua contiene una quantità significativa di calcio e magnesio, agenti che ne determinano la durezza. Un particolare processo, detto addolcimento, rimuove tali elementi mediante scambio ionico. Da un’acqua limpida e decalcificata dipendono il comfort e il benessere della pelle così come la protezione della rubinetteria e delle tubature dal calcare e dalla corrosione. Risultati raggiungibili con l’installazione di un impianto di addolcimento, il cui funzionamento varia a seconda del caso, dal trattamento chimico dell’acqua al trattamento fisico senza aggiunta di sostanze estranee.
In caso di dubbi o domande, non esitate a contattarci. Saremo lieti di fornirvi maggiori informazioni al riguardo.

1. Chi si dota di un impianto di riscaldamento a risparmio energetico riduce gran parte delle spese. Una caldaia in esercizio da 15 anni o più andrebbe cambiata al più presto. Rispetto ai vecchi impianti, infatti, i moderni sistemi di riscaldamento consumano dal 30% al 40% di energia in meno, il che permette di ammortizzare molto rapidamente il costo di acquisto del nuovo apparecchio.

2. Di giorno, la temperatura ambiente non dovrebbe superare mai i 20-22 °C, mentre la notte dovrebbe essere mantenuta almeno 3 °C al di sotto di tale livello. Ogni grado in meno permette di risparmiare fino al 6% delle spese di riscaldamento.

3. La modalità di aerazione è molto importante. Una corrente breve e intensa è di gran lunga preferibile ad un ricambio d’aria lento e prolungato: una finestra socchiusa a lungo andare raffredda le pareti e i mobili.

4. Lasciamo che l’impianto faccia il suo lavoro. Oggigiorno, molti impianti di riscaldamento possono essere comandati a distanza attraverso un modulo di controllo che permette di regolare la temperatura desiderata. Specifici sensori di temperatura inviano allora una serie di segnali al sistema di comando, che provvede ad adeguare la temperatura ambiente alla temperatura impostata. In impianti di questo tipo, bisogna assolutamente evitare di abbassare i regolatori dei diversi sistemi di riscaldamento (a pavimento, a parete, a soffitto e con termosifoni), perché in determinate circostanze ciò può impedire la sufficiente alimentazione delle superfici riscaldanti con acqua calda. Quando ciò si verifica, il sistema di comando, nel tentativo di raggiungere comunque la temperatura regolata, mantiene il bruciatore in funzionamento continuo, causando un inutile spreco di energia.

5. Il termosifone deve poter cedere liberamente il calore all’aria ambiente, ragion per cui non vi si devono collocare davanti mobili o altri oggetti. In caso il termosifone sia posizionato in una nicchia, deve essere coibentato sul lato della parete. In mancanza di alternative più idonee, un foglio di alluminio può bastare.

6. Per evitare la dispersione termica, le tubazioni dell’acqua calda sanitaria e dell’impianto di riscaldamento che passano per la cantina vanno isolate.

7. L’uso prolungato di termoventilatori elettrici suppone uno sperpero di energia e di denaro.

8. La temperatura dell’acqua calda non dovrebbe essere superiore ai 60 °C, ma nemmeno inferiore, dato il rischio di proliferazione delle legionelle.

9. Di notte, è preferibile abbassare le tapparelle e chiudere le tende onde evitare dispersioni termiche attraverso le finestre. È utile, inoltre, isolare i cassonetti delle tapparelle.

10. È essenziale assicurarsi che l’impianto sia perfettamente spurgato dell’aria accumulatasi all’interno dei termosifoni e protetto con un inibitore di corrosione, in modo da impedire la formazione di depositi nel sistema di riscaldamento. Questi semplici accorgimenti aumentano l’efficienza energetica dell’impianto.

Errore n. 1: Non fare nulla.
Errore n. 2: Rivolgersi al consulente energetico sbagliato. Tra gli esperti in materia di energia ci possono essere differenze abissali in termini di qualità.
Errore n. 3: Provvedere all’ammodernamento energetico solo di parte dell’edificio.
Errore n. 4: Non sostituire le finestre.
Errore n. 5: Non installare un sistema di ventilazione controllata decentrale.

La Terra è un enorme serbatoio di calore. A circa 100-200 m di profondità, il nostro pianeta custodisce una miniera di energia potenzialmente a disposizione dell’uomo.
Tutto ciò che dobbiamo fare è trasferirla alla superficie con i mezzi idonei e a temperature adeguate per il riscaldamento.
Un compito che una pompa di calore svolge alla perfezione, pompando l’energia termica sottratta alla Terra a temperature che possono raggiungere i 65 °C.
Il punto forte di un impianto geotermico è che, data una certa quantità di energia, solo un quarto deve essere utilizzato per l’estrazione e il trasporto della stessa. Il rendimento degli apparecchi di migliore qualità è, dunque, di 4:1.
Si tratta di una tecnologia che da oltre 40 anni ha dato ottima prova di sé e si è andata perfezionando sempre più. Chi decide di farne uso, inoltre, ha accesso a finanziamenti regionali e statali.

Solo il 50% del nostro fabbisogno idrico giornaliero riguarda l’acqua potabile. Perché, allora, non cercare di preservare questa preziosa risorsa ricorrendo all’acqua piovana per coprire l’altro 50%?
Il risparmio d’acqua va a beneficio sia dell’ambiente che del nostro portafoglio. Non stupisce, dunque, che gli apparecchi a risparmio idrico e gli impianti per il recupero delle acque meteoriche godano di una crescente popolarità.
L’installazione a regola d’arte, l’ottimo funzionamento e la garanzia di qualità di impianti di recupero e riutilizzo delle acque piovane si basano sulla stretta collaborazione di diverse aziende artigianali.

Fonte:
Ufficio Risparmio energetico, Provincia Autonoma di Bolzano

Costruire seguendo criteri di risparmio energetico consente di ridurre il consumo di energia per il riscaldamento degli edifici, e quindi di risparmiare preziose materie prime, ed evitare l’emissione di sostanze nocive o dannose per il clima, come il biossido di carbonio (CO2).
Il potenziale di risparmio è enorme, se si considera che circa metà del fabbisogno complessivo di energia (senza considerare quella relativa ai mezzi di trasporto) è assorbito dall’utenza domestica, e che inoltre circa il 75% di questo fabbisogno è destinato al riscaldamento degli edifici. Negli edifici di nuova costruzione il fabbisogno di energia per il riscaldamento degli ambienti può essere ridotto fino a un decimo di quello degli edifici già esistenti. È comunque possibile ridurre drasticamente anche il fabbisogno di energia degli edifici esistenti intervenendo opportunamente con lavori di risanamento adeguati. In particolare è fondamentale pianificare l’isolamento termico fin dalle prime fasi della progettazione sia delle nuove costruzioni che dei lavori di risanamento di vecchi edifici.

Fabbisogno energetico annuale

Per la classificazione energetica di un edificio si ricorre quale criterio fondamentale al fabbisogno energetico annuale per metro quadrato di superficie utile, detto anche indice energetico. L’indice energetico è un valore aritmetico che consente il confronto tra diversi standard costruttivi. Per la determinazione di questo valore si esegue un bilancio tra le dispersioni termiche dovute agli elementi strutturali (trasmissione) e all’aerazione e tra i guadagni termici ottenuti dall’irraggiamento solare e dalle fonti termiche interne. Gli edifici vengono classificati in diversi standard costruttivi in base al valore di questo indice energetico. A livello internazionale si definisce come edificio a basso consumo di energia quegli edifici che hanno un fabbisogno annuale di energia per riscaldamento inferiore ai 70 kWh/m²a e come casa passiva quelli con un fabbisogno inferiore ai 15 kWh/m²a. L’Alto Adige dispone inoltre di una propria classificazione, ovvero lo standard CasaClima.

Il fabbisogno energetico annuale per il riscaldamento, riferito ai valori climatici del luogo di costruzione, di un edificio nuovo non dovrebbe superare i 50 kWh/m²a.

Indici di ottimizzazione energetica nell’edilizia:

  • manufatti compatti
  • coibentazione delle pareti esterne
  • serramenti di qualità
  • evitare i ponti termici
  • tenuta stagna (all’aria e al vento)
  • sfruttamento passivo dell’energia solare
  • produzione di calore efficiente e pulito
  • impianti di condizionamento dell’aria con recupero calorifico
  • riduzione dei consumi di corrente

Vantaggi dell’ottimizzazione energetica:

  • calo dei costi di riscaldamento
  • aumento del comfort
  • rivalutazione del valore dell’edificio
  • contributo alla tutela dell’ambiente e del clima

I migliori consigli per un ambiente dal clima salubre e senza muffe

L’aria pesante non fa mai bene, nemmeno in inverno. Alcuni semplici consigli per un corretto riscaldamento e una regolare aerazione degli ambienti interni sono sufficienti a garantire un clima salubre e ad evitare la formazione di muffe nei mesi freddi. Tanto di guadagnato per la salute, ma anche per le proprie tasche. Perché la combinazione di adeguate abitudini di riscaldamento e di un regolare ricambio dell’aria aiuta a risparmiare energia, e quindi a ridurre le spese di riscaldamento. Si tratta, a conti fatti, di consigli che permettono di trascorrere la stagione invernale all’insegna del comfort e del risparmio.

Riscaldare e ventilare gli ambienti interni con regolarità, tuttavia, non giova solo al benessere e all’economia. Quando negli spazi abitativi regna l’umidità, a farla da padrone sono le muffe, la cui proliferazione può tradursi in veri e propri danni strutturali all’edificio. Una ragione in più per pianificare con cura il riscaldamento e l’aerazione della propria casa.

Riscaldare correttamente per tagliare le spese e aumentare il comfort abitativo

Un piccolo gesto può fare una grande differenza. Abbassare la temperatura ambiente di un solo grado significa ridurre i costi di riscaldamento fino al 6% senza in alcun modo compromettere il comfort ambientale. L’importante è adeguare la temperatura di ogni stanza all’uso che se ne fa, ed ecco che i conti tornano sempre.

  • Su la temperatura nella zona giorno – Negli ambienti in cui si passa molto tempo seduti, è bene regolare la temperatura su valori relativamente alti. In salotto, nella cameretta dei bambini e nello studio, è consigliabile avere tra i 19 e i 21 °C. Nel bagno, la temperatura può essere anche più alta, seppur non necessariamente per l’intero arco della giornata.
  • Giù la temperatura nelle camere da letto – Una temperatura tra i 16 e i 18 °C assicura un sonno sereno e ristoratore.
  • Ancor più giù nelle stanze poco usate – Nelle zone meno utilizzate della casa è sufficiente una temperatura tra i 14 e i 16 °C. Mai, però, impostare valori più bassi: l’umidità è sempre in agguato.
  • Giù la temperatura quando si esce e durante la notte – Se in casa non c’è nessuno o si è tutti sotto le coperte, perché mai il sistema di riscaldamento dovrebbe funzionare a pieno ritmo? La tecnologia, in questo caso, offre un valido aiuto: gli impianti moderni e le valvole termostatiche dispongono di programmi di controllo regolabili secondo le fasce orarie della giornata.
  • Stanza fredda? Porta chiusa! – Se un ambiente non è riscaldato, è importante isolarlo dalle altre stanze. L’aria più calda proveniente dagli ambienti adiacenti porterebbe con sé un carico di umidità che favorirebbe la formazione di muffe.
  • Via tutto da davanti al termosifone – Termosifoni e valvole vanno tenuti sgombri da mobili, tende e rivestimenti. Solo se pienamente accessibili, possono svolgere al meglio la propria funzione.

Ventilare correttamente per garantire all’ambiente un clima salubre

Il clima all’interno di un ambiente non è dato solo dalla temperatura, ma anche dall’umidità dell’aria. Quando in uno spazio chiuso regna per tempi prolungati un’umidità superiore al 70%, il vapore acqueo si deposita negli angoli più freddi, spianando la strada alla formazione di muffe. Ecco alcuni consigli particolarmente utili per una corretta ventilazione.

  • Dentro l’aria, fuori l’umidità – Ciascun inquilino della casa “produce” ogni giorno fino a due litri di vapore acqueo. Per espellere questa umidità dagli spazi abitativi, la soluzione migliore è una corretta ventilazione degli ambienti.
  • Più di una volta al giorno – Le stanze andrebbero aerate tra le due e le quattro volte al giorno, in funzione della frequenza e della durata dell’uso che se ne fa. In più, dovrebbero essere ventilate dopo ogni doccia, bagno e cottura, nonché con i panni stesi.
  • Evitare l’apertura a ribalta – Il metodo migliore di ventilare un ambiente è spegnendo il termosifone e spalancando la finestra. In inverno, di norma, 5 minuti sono più che sufficienti. Nelle stagioni di passaggio, invece, sono consigliabili almeno 15 minuti. Particolarmente efficace per un veloce ricambio dell’aria umida e viziata senza un’eccessiva perdita di temperatura è la ventilazione trasversale: anziché aprire una finestra alla volta, si aprono due o più finestre affinché si crei un’intensa corrente d’aria.
  • Di notte... – Chi è abituato a dormire con la finestra aperta, deve avere cura di bloccare la finestra in posizione appena socchiusa e, soprattutto, di spegnere il riscaldamento. Altrettanto importante è non dimenticare, il mattino dopo, di spalancare la finestra per espellere dalla stanza l’umidità accumulatasi nell’aria, sulle pareti, sui mobili e nel letto.